Vuoi la perfezione? Ebbene, l’immagine di perfezione cambia il nostro modo di sognare. Impariamo a negare ciò che siamo, seguendo quello che ci dicono gli altri per poter essere bravi e perfetti. In tal modo si reitera un comportamento di rifiuto di noi stessi. Quando qualcuno pensa e afferma di sentirsi rifiutato sta solo avvertendo il bisogno di esprimere se stesso o se stessa in maniera più autentica, sebbene non ne sia ancora cosciente. Si sente vittima di qualcosa che non sa bene come definire. Inconsciamente, sente di meritare quello che sta vivendo. Ci “sguazza” in quel dolore, che ha un certo non so che di familiare. 

Mi ritrovai a fare i conti con tutte quelle resistenze che avevo opposto al cambiamento perché temevo di perdere ciò che possedevo, anche quello che non mi gratificava. Mi ero fatta andare bene diverse situazioni e comportamenti con la speranza di trarne beneficio, anche se avvertivo una certa difficoltà ad accettarli. Facevo finta che il conflitto interno o l’insoddisfazione non esistessero. Speravo che non si avvertisse il disagio, ritenendo fosse utile assecondare colui che avevo accanto per riceverne in cambio gratificazione. 

D’altronde, si comporta così colui che interpreta il personaggio che Jung definì l’Innocente. Se prevale il lato negativo, si tende a negare i problemi e a rifuggire dai conflitti, rifugiandosi nella propria solitudine. Inoltre, si fatica ad ammettere la propria imperfezione e, se lo si fa, non si può evitare di provare vergogna o sensi di colpa. 

Tratto dal libro: La Rosa di Beltane

Bisogna pertanto comprendere che non saremo mai abbastanza bravi, giusti, puliti e sani se non facciamo pace col Giudice interiore! Continueremo a sentirci inadeguati o impreparati confrontandoci con chi pare essere superiore. Vi saranno diversi personaggi e situazioni che metteranno alla prova quanto amore abbiamo ricevuto e abbiamo per noi stessi. 

Ciò che dobbiamo fare è iniziare ad avere più fiducia nella Vita, sapendo che non ci punisce se sbagliamo, bensì è una grande insegnante. Con quello che avviene abbiamo la possibilità di divenire consapevoli di certi schemi mentali da correggere. Alcuni di questi sono un ostacolo alla realizzazione di noi stessi, un intralcio che provoca dolore. 

Senza saperlo, possiamo ritrovarci in situazioni apposite al fine di punirci, pensando di meritarlo poiché non siamo abbastanza bravi e perfetti. Allo stesso tempo, possiamo incolpare gli altri quando non sono all’altezza delle nostre aspettative. C’è sempre qualcosa che il nostro Giudice interiore non può accettare e perdonare. Sarà anche per via di quelle memorie che ci sono state lasciate da chi è venuto prima di noi. Per questo non ci permettiamo di essere davvero felici, poiché ci sentiamo in colpa. A volte anche per il fatto che qualcuno dei nostri avi non lo è stato. Potrebbe avere subito più di un’ingiustizia oppure averla perpetrata ai danni di altri! Ebbene, il senso di colpa o la mancanza di perdono per l’offesa subita restano in vita fin quando non vi è l’accettazione e il perdono di quanto è avvenuto. Ed ecco che, finalmente, diventa più evidente come vi fosse una specie di attrazione verso ciò che faceva soffrire per il senso di esclusione, d’inadeguatezza e d’imperfezione. Nonostante le resistenze che mettiamo, la Vita ci insegna e a volte lo fa in maniera dura, così come noi abbiamo imparato ad essere duri con noi stessi… Ma chi di noi è perfetto?!  

Un forte abbraccio e buona vita.

Claudia Mengoli – Coach & Healing

Foto di Andre Mouton da Pixabay

error: